BY: Renato Barbruni
Il RAPPORTO CON IL SE’ PROFONDO
- Che cosa si intende per vita spirituale
- La fonte della vita spirituali
In questo contesto la vita spirituale assume i connotati di esperienza di se stessi di fronte a se stessi. Ognuno di noi vive una tale esperienza, ma di essa spesso non si accorge poiché non vi presta la necessaria attenzione; certo è che chiunque ha una vita spirituale. E’ infatti esperienza di tutti il fatto che quando rivolgiamo il pensiero alla nostra realtà interiore, ciò ci rivela la presenza di un mondo che non sappiamo descrivere adeguatamente. Tutti possiamo riconoscere il fatto che di fronte a certi accadimenti, più o meno significativi e dirompenti della nostra vita, sentiamo qualcosa che percepiamo come assolutamente nostro, individuale e soggettivo. Questo modo soggettivo e personale di vivere gli accadimenti compone l’insieme della vita spirituale. E questo campo di esperienza costituisce il vero oggetto del lavoro psicoterapeutico. E’ lì che noi soffriamo o gioiamo; è da lì che traiamo orientamento per le scelte importanti della nostra vita. La fonte della nostra esistenza è dentro di noi, in quel luogo che da sempre è chiamato la Vita Interiore, o Anima.
CHE COS’E’ LA PSICOTERAPIA ANALITICA
- Aiuto
- Analisi e introspezione
- Le immagini interiori
- Mutamento e rapporto con le proprie immagini
La psicoterapia analitica è quella prassi di intervento sul disagio psicologico che trova nella coriflessione (tra paziente e analista) sulla dimensione interiore degli accadimenti dell’esistenza, il momento essenziale al fine di superare lo scacco esistenziale espresso nella modalità del sintomo.
L’orientamento teoretico e filosofico che ispira la prassi psicoterapeutica da me esercitata si inscrive nella psicologia analitica di orientamento junghiano e nella psicologia umanistico-esistenziale. In queste psicologie, più che in altre, il sintomo, cioè il grumo di sofferenza patito, è collocato lungo lo scenario dell’esistenza della Persona, in quanto punto-momento di interruzione del fluire autentico della vita. Il sintomo, quindi, in questa visione olistica dell’essere umano, non può essere svincolato dall’insieme delle esperienze profonde del soggetto.
La nozione di “psicologia” in questo contesto filosofico e teoretico, riacquista il significato di discorso della psiche dove al termine psiche viene restituito il suo originario significato di Anima in quanto momento interiore in cui gli accadimenti si traducono in significativi per il soggetto. Gli accadimenti della vita sono sempre gravidi di significato per il soggetto che li vive. Quel significato può essere colto direttamente oppure può sfuggire alla capacità di comprensione. Il significato di un accadimento della vita può esser colto sul piano del pensiero, quindi con un forte grado di consapevolezza, ma può essere anche colto su altri piani quali per esempio a livello emotivo, a livello somatico, e più in generale esso può segnare una traccia di sé come sintomo psico-logico: cioè può divenire oggetto psichico. Psicologia analitica significa quindi analisi della psiche nelle sue rappresentazioni per immagini interiori. Queste immagini costituiscono il riflesso dei contrappunti dell’esistenza. La psiche, in questa concezione filosofica, non è indicata e definita come organo pensante dell’essere umana, essa in effetti trasborda dalla mente, si espande all’esistenza complessiva. L’esperienza psichica colora tutta la vita del soggetto, manifestandosi in vari ambiti.
Tutta la nostra realtà è costituita da Psiche. Questa affermazione merita una ulteriore spiegazione. E’ opinione comune ritenere che la psiche sia come un organo collocato dentro il nostro cervello. Quindi avente una sua collocazione spaziale ben definita. Più che un organo, essa è meglio rappresentabile come un momento spazio temporale del continuum dell’esistere della Persona. In altre parole si può dire che mano a mano che noi esistiamo punteggiamo la trama dell’esistenza di momenti in cui riflettiamo dentro di noi ciò che viviamo e siamo (ciò che vivendo siamo); questa riflessione interiore, come una specie di registrazione dell’accadere, è l’evento psichico, esso da “luogo” a Psiche, o meglio all’esperienza psichica. Non bisogna però pensare che la “registrazione” avvenga sempre in modo volontario e consapevole, infatti la maggior parte degli accadimenti raggiunge l’organo registratore in modo del tutto naturale senza la partecipazione dell’atto di volontà . La volontà infatti è un prodotto di Psiche, non è il contrario.
STRUMENTI E PRASSI
Lo svolgimento di una psicoterapia attraversa varie fasi e si esprime in diverse modalità in cui vengono utilizzati diversi “strumenti”. Il punto centrale è il colloquio che si instaura tra paziente e analista. Il colloquio si esprime in diversi stili e si orienta ai diversi e molteplici contenuti della vita della Persona. Si passa dalla biografia del paziente all’analisi dei suoi vissuti e dei sentimenti ad essi collegati fino all’interpretazione dei sogni. Attraverso il racconto di episodi salienti della vita si giunge ad una comune riflessione sul valore di quegli accadimenti e sul loro significato oltre che sulla loro portata esistenziale, quanto cioè quegli accadimenti abbiamo inciso sulla vita. Proprio attraverso la riflessione sugli avvenimenti salienti della vita è possibile per il paziente rendersi conto delle proprie intenzionalità più autentiche. La presa di coscienza di queste varie intenzioni conduce ad una più profonda conoscenza di sé, a quella che viene chiamata “allargamento della consapevolezza di sé”. Spesso, infatti, le persone non hanno coscienza del vero motivo che le ha spinte ad una certa scelta o ad una certa rinuncia. Questa erronea conoscenza di sé spesso si traduce in un senso più o meno profondo di insoddisfazione. L’insoddisfazione in effetti è la spiacevole sperimentazione soggettiva della distanza tra ciò che penso di me e ciò che vedo di me stesso. Un percorso psicoterapico non si esaurisci nell’osservazione del passato, ma, in questo contesto, si sviluppa nell’abbracciare le istanze in avvenire, cioè in ciò che stimola e motiva il soggetto nella sua vita. E’ quindi molto importante osservare i desideri, i progetti, gli aneliti della Persona dato che ciò fornirà un quadro più esauriente per una conoscenza più profonda.
Studio biografico
Il raccontare la propria vita è una delle attività verbali più frequenti tra le persone. E’ qualcosa che tutti fanno sia pure senza un particolare metodo e senza una finalità precisa se non quella di comunicare in fondo chi siamo. Ma non è poi così semplice raccontare di sé, o meglio sapersi raccontare al fine di conoscere meglio la nostra vita. Per un psicoterapeuta è estremamente importante acquistare la capacità di facilitare il racconto di sé da parte del paziente. Jung diceva che la psicoterapia in fondo è un’arte, e in questo contesto è più evidente cosa intendesse dire. Il dialogo tra paziente e analista si può sviluppare in tanti modi, certo è importante che l’analista abbia l’abilità necessaria a far sì che il suo paziente riesca a narrare di sé nel modo più spontaneo e libero ma anche creativo. Questa qualità dell’analista (in parte derivante dalla sua preparazione, in parte proveniente dalla sua predisposizione personale in quanto elemento della sua personalità ), aiuta il paziente ad inoltrarsi dentro di sé alla ricerca di quel saliente momento che c’è in ogni esperienza vissuta. Il racconto può risultare piatto e banale come in effetti la vita sembra mostrarsi, ma se sappiamo raccontare e ascoltare in modo adeguato, si procedo oltre quella apparente banalità , e scopriamo momenti che così acquista valore di significativo per la nostra vita. Vi sono registi cinematografici o scrittori che pur narrando di vite quotidiane fatte da sentimenti consueti riescono a trarre un’opera d’arte da quelle immagini e da quelle storie. Quello che comunemente è chiamato momento artistico è quel magico momento in cui ci appare un senso delle cose che trascende la realtà puramente materiale. Così capita che mentre raccontiamo di quella particolare volta in cui eravamo con gli amici, in quella particolare sera abbiamo capito qualcosa di significativo di noi o della persona che amiamo. Questo momento magico è reso manifesto dal saper raccontare.
Il sonno
E’ determinante dormire bene, ed intervenire sul sonno disturbato è essenziale. Ci sono vari modi per facilitare il recupero di un sonno soddisfacente. Di fronte ad un sonno con gravi motivi di disturbo l’ausilio del farmaco diviene necessario. Il medico curante saprà trovare il farmaco più adatto, in quanto lo psicologo non può prescrivere farmaci non avendone la preparazione specifica. A parte queste considerazione preliminare necessaria relative a situazioni di disturbo particolari, si possono indicare suggerimenti che se attuati opportunamente sono in grado di farci migliore la qualità della ore destinate al riposo e alla notte. Un aspetto su cui è bene riflettere è proprio la “qualità delle ore notturne”. Nella nostra cultura non si dà molto importanza alla qualità delle ore notturne altrimenti non vedremmo riempite le notti di tanto clamore e confusione; non assisteremmo alla continua ricerca di ora da vivere svegli, quasi che la notte e il sonno siano delle tasse da pagare che si cerca di eludere. La notte come tale non ha alcun valore nella attuale cultura. Riflettere sul significato e sul valore che diamo alle ore notturne è dunque il primo passo. Da qui possiamo trovare il modo di riorganizzare il tempo della notte, partendo dalle ore serali. Questa riorganizzazione va progettata su misura per ogni individuo in quanto ciascuno ha la propria sensibilità e il proprio temperamento. La qualità della vita serale e notturna migliora la possibilità di sognare. Dormire (bene) è molto importante al fine di sognare e contemplare e contemplare, attraverso il sogno, la realtà interiore. Infatti molti studi sull’argomento hanno confermato che noi dormiamo per sognare. Il motivo dell’importanza del sogno è relativo alla riorganizzazione delle tracce della memoria.
Il sogno
Da un lato è utile l’interpretazione del sogno, ma dall’altro è oltremodo determinante per recuperare la capacitĂ contemplativa troppo spesso compromessa dall’uso costante e prevalente del pensiero razionale. Introdursi nel linguaggio simbolico e poetico del sogno promuove una inversione degli abituali modi di pensare – per cui la realtà è solo quella chi ci appare lĂ di fuori -, mentre nell’esercizio contemplativo delle immagini del sogno, lentamente ci rendiamo conto che la realtà è piĂą sfumata e meno cristallizzata, ed è colta nella sua trasparenza da ciò che appare.
Il diario personale
Redigere un proprio diario personale è una forma di scrittura oggi non più comunemente usata, ma essa trova nel lavoro analitico un suo spazio e una rinnovata dignità . Lo scrivere di sé, per se stessi ha lo scopo di aiutare il soggetto a ritrovare quel dialogo interiore smarrito che se esercitato con la necessaria serietà ed impegno può aiutare lo sviluppo di modalità di pensiero, quali ad esempio il pensiero poetico, che conducono a rivelazioni del nostro mondo interiore insospettate.
PAROLE INTRODUTTIVE AL PERCORSO DI ANALISI
Qualche raccomandazione e qualche suggerimento per chi inizia un lavoro di conoscenza di sé sono necessarie, in quanto possono aiutare il soggetto desideroso di svolgere bene il proprio compito di ricerca personale. Innanzi tutto è molto importante trovare il giusto analista: quella persona che per caratteristiche professionali, legate alla sua formazione, e per caratteristiche personali, sia in grado di stabilire col suo paziente un giusto rapporto di reciproca collaborazione. E’ in questo senso che ho voluto realizzare un sito web attraverso il quale rendo nota la mia preparazione e il mio percorso formativo. Nel sito ho infatti inserito il mio curriculum professionale e formativo per dare un quadro di riferimento a chi è alla ricerca di un analista. Fatta questa necessaria premessa soffermiamoci sul paziente o Persona in analisi.
E’ bene che la Persona si collochi con un atteggiamento di fiducia nel lavoro di ricerca interiore. La costanza delle sedute, la giusta concentrazione sono atteggiamenti indispensabili per il buon esito della terapia. Inoltre è bene alle volte leggere qualche libro che l’analista suggerirà in funzione dei bisogni conoscitivi della Persona.
Esistono fondamentalmente tre tipi di psicoterapia. La psicoterapia breve; la psicoterapia d’appoggio, e la psicoterapia analitica.
Un terapeuta preparato e ricco d’esperienza sa destreggiarsi in tutte e tre le forme, e sceglierà quella più appropriata in base alle esigenze e in funzione alle aspettative della Persona.
Solitamente un terapia breve ha una durata di qualche seduta ed è mirata ad alleviare la presenza di un particolare sintomo dalla vita del paziente. Naturalmente il sintomo in questione non avrà una particolare tenacia o non sarà profondamente radicato nell’esperienza interiore della Persona, altrimenti un terapia breve non può avere nessun effetto durevole. Spesso si scambia l’effetto della semplice rassicurazione (che alle volte ha buon esito in personalità plastiche) come una forma di terapia breve. O altrimenti si scambia l’assuefazione ad un certo comportamento appreso come terapia breve. Nessuna terapia breve più veramente risolvere un vero problema, lo più attenuare o peggio nascondere. Si deve essere molto chiari su questo. Quando la situazione sintomatologica della Persona è complessa e profonda l’unica via è una psicoterapia di ampio respiro che tocchi vari elementi della personalità .
La psicoterapia d’appoggio è indicata in particolari stati d’animo di sofferenza, in situazioni esistenziali dove la Persona ha smarrito la sua naturale capacità di affrontare i problemi in modo autonomo. In questi casi necessita di un appoggio per prendere certe decisioni o per maturare un più appropriato atteggiamento di fronte a certe nuove necessità . Immaginiamo ad esempio quando la Persona si trova a vivere un lutto improvviso, o una separazione particolarmente sofferta. Spesso queste sofferenze hanno solo bisogno di un qualificato appoggio che sappia, sia pure attraverso un sostegno, spingere la Persona verso il rinnovamento di sé, un rinnovamento che restituisca un senso nuovo alla propria vita. In questo ambito l’elemento “conoscenza di sé” assume una portata circoscritta e comunque mirata al campo della decisione. Non va comunque mai dimenticato che la “conoscenza di sé” è il primo atto di ogni agire. L’azione dell’uomo è sempre in qualche modo legata a ciò che “egli sa di sé”, o semplicemente e più frequentemente a ciò che “egli pensa di sapere di sé”. Spesso infatti decidiamo cose sbagliate perché abbiamo una errata visione di noi stessi. Quindi “sapere di sé” è fondamentale. La differenza è l’approfondimento di questo “sapere”. Nella psicoterapia d’appoggio è un sapere limitato e circoscritto alla situazione in se stessa; nella psicoterapia analitica il sapere di sé diviene il punto centrale. Il lavoro nobile è la conoscenza di sé, il sottoprodotto o effetto è il giusto comportamento, giusto in quanto consono a quel sapere di sé.
GLOSSARIO
Autentico. Termine che nella psicologia esistenziale vuole indicare la vera vita del soggetto in quanto la vita che il soggetto conduce ed esprime rispetta pienamente le sue intrinseche vocazioni, e la sua vera particolare natura.
Co-riflessione. Costituisce il momento dell’alleanza riflessiva tra analista e paziente. E’ una della fase dell’analisi che sono: espressione – accoglimento; dialogo-richiesta – risposta-delucidazione; sintesi coriflessiva
Dimensione interiore. La risonanza intima degli accadimenti della vita, e inoltra la rielaborazione soggettiva degli accadimenti dell’esistenza che sono: esperienze, progetti, aneliti, sentimenti e vissuti.
Disagio psicologico. L’insieme delle sofferenze psicologiche che definiscono e esprimono un malessere che impedisce o semplicemente ostacola la vita del soggetto
Esistenza. L’insieme della vita sul piano biologo, relazionale e sociale, spirituale e ideale di ogni singolo soggetto umano.
Intenzionalità . Si intende quella spinta verso quel qualcosa che ci è intimamente necessario; anche quel manifestarsi di un anelito strettamente relativo alla profonda immagine di noi stessi.
Olistico. Termine che designa lo scenario complesso della vita di in soggetto, per cui nulla delle particolari esperienze che egli fa può essere separata dalle altre. L’uomo nei suoi vari comportamenti, atteggiamenti, pensieri e sentimenti è sempre un tutt’uno altamente organizzato in un significato che totalmente lo rappresenta.
Scacco esistenziale. Frattura traumatica, o impedimento del fluire dell’esistenza, contratta nella forma inautentica della monotonia senza speranza di divenire se stesso da parte del soggetto.
Sintomo. Manifestazione visibile o comunque percettibile da parte del soggetto del suo disagio esistenziale.