BY: Irene Barbruni
Molti sono gli strumenti tecnologici che fanno parte della nostra vita e quella dei nostri figli. Rifletteremo sull’utilizzo di smartphone e tablet in quanto, sebbene simili al computer e alla tv, hanno delle caratteristiche che li rendono maggiormente “pericolosi”e quindi necessitano un utilizzo più consapevole dei rischi, soprattutto se parliamo di bambini ed adolescenti.
Infatti, il computer di casa e la televisione, proprio per il fatto di essere poco “trasportabili”, sono meno invasivi nella vita delle persone e quindi meno soggetti a tutti i rischi che invece sono connessi all’utilizzo dei tablet, ma soprattutto degli smartphone, in quanto sono praticamente sempre a “portata di mano”. Inoltre, consideriamo anche che l’Italia è al primo posto in Europa per diffusione di telefoni cellulari e i bambini lo usano in età precocissima.
L’impatto psicologico di questi mezzi di comunicazione sullo sviluppo dei bambini è, negli ultimi anni, oggetto di numerose ricerche. Sappiamo che essi stanno influenzando la quotidianità dei bambini e che il loro utilizzo ha una stretta correlazione con l’aumento del malessere psicologico dei giovani e giovanissimi. A questo riguardo, significativa è la lettera che gli azionisti hanno mandato al Presidente della Apple il gennaio scorso: hanno richiesto sostanzialmente un intervento tempestivo sugli iPhone, affinchè i giovani consumatori siano maggiormente protetti. Gli azionisti temono, tra quanche anno, un aumento dei disturbi associati dalla dipendenza e conseguente abuso da smatphone e, quindi, una successiva richiesta di risarcimento da parte dei consumatori.
Molti studi hanno anche evidenziato un’associazione tra l’utilizzo eccessivo di queste tecnologie nei bambini e la presenza di ritardo nel linguaggio e disturbi cognitivi tra i quali difficoltà di concentrazione e comprensione.
Il pericolo della dipendenza che possono procurare è sicuramente centrale perché alla base dell’abuso del mezzo che, a sua volta, porta conseguenze a carico dello sviluppo cognitivo ed emotivo. Addirittura una psicologa esperta di dipendenze e relazioni familiari Mandy Sailgari ha affermato che dare ai bambini uno smartphone è “come dargli un grammo di cocaina”. La dipendenza non riguarda solo i social networks (argomento che tratteremo meglio quando parleremo dell’adolescente) ma è legato proprio allo strumento in sé. Se ci fermiamo a riflettere possiamo renderci conto che nella nostra quotidianità prendiamo spesso in mano il telefono anche quando in realtà non ce ne sarebbe così bisogno: quel gesto è divenuto quasi in tic.
Inoltre le immagini che ci arrivano dallo schermo, al di là del contenuto, sono sempre troppo invasive per un soggetto che sta crescendo. Per esempio, se osserviamo un bambino che sente una canzone guardando un video su uno schermo vediamo come egli rimane passivo, mentre nel momento in cui ascolta solamente la canzone è più libero di canticcchiare e ballare. Quindi possiamo dire che se facciamo “pulizia” delle numerose immagini in cui i bambini oggi sono immersi, diamo maggior spazio allo sviluppo della loro creatività.
Un altro aspetto da tener presente è l’attenzione verso le ore che precedono il sonno. I dispositivi devono essere spenti almeno un’ora prima di andare a letto, secondo le linee guida internazionali. Questo per prevenire non solo problemi di insonnia, ma anche difficoltà legate ad un sonno disturbato. Infatti, secondo alcune ricerche, l’esposizione agli schermi incidono sulla melatonina, un ormone necessario al nostro corpo per riposare bene.
Oltre alla “vigilanza” è importante il buon esempio del genitore. Quindi che siano in primo luogo gli adulti ad utilizzare in modo corretto le tecnologia. Per esempio, è buona abitudine prevedere dei momenti in cui tutta la famiglia si prende una pausa dallo smathphone: come per esempio quando si cena o nell’ora che precede il sonno, e anche introdurre la consuetudine di passare delle giornate intere senza telefono. Teniamo conto che purtroppo i dati ci dicono che le conseguenze negative dell’utilizzo delle nuove tecnologie superano di gran lunga quelle positive. Inoltre, è bene considerare che tutti i rischi di cui abbiamo parlato, aumentano in proporzione all’età in cui si fornisce lo strumento.
Un altro errore che spesso facciamo è dare il telefono ai bambini per intrattenerli in alcuni contesti in cui si deve attendere o anche durante i pasti. Se questo utilizzo diventa un’abitudine il bambino non imparerà a gestire i momenti di noia. Purtroppo sappiamo che oggi, più che in altre epoche, è maggiormente difficile gestire i bambini i quali sono poco inclini al contenimento della propria emotività. Purtroppo però l’utilizzo di questo mezzo anche se sul momento sembra la soluzione al problema, alla lunga arreca differenti svantaggi. Il danno principale è che i bambini non imparano a gestire la noia e soprattutto le emozioni che lo traversano e che possono gestire solo attraverso il contenimento.
Un buon modo per aiutare la crescita psicologica dei nostri figli è quell, per esempio, di prevedere nel corso della giornata non solo intrattenimenti e divertimanti, ma anche piccoli compiti che li rendano utili e partecipi alla quotidianità familiare. Se si riesce a responsabilizzare i bambini attraverso alcuni compiti domestici, adeguati all’età, gli si aiuterà a diventare più autonomi, in quanto il sentimento di sentirsi utili procura loro la consapevolezza di essere investiti di un ruolo sociale. Questo è il vero antidoto alla noia, cioè al non senso di sé.
Inoltre è importante tener presente che, al di là delle proibizioni, ciò che aiuta ad un utilizzo adeguato è il buon esempio dell’adulto nel trasmettere e condividere altri tipi di attività. Quindi la regola principale per un impiego responsabile dello smartphone e del tablet è sicuramente una prudenza nell’uso frequente, soprattutto nei bambini molto piccoli. Però a volte non ci accorgiamo nemmeno di aver preso un’abitudine/dipendenza, quindi il consiglio è non farlo utilizzare quotidianamente ma solo saltuariamente. Fondamentale è anche l’attenzione verso l’uso che ne facciamo noi adulti.
Teniamo sempre presente che il tempo quotidiano che un bambino dovrebbe passare di fronte ad uno schermo che sia tv, computer o telefono non dovrebbe mai superare i sessanta minuti giornalieri complessivi. Infatti il bambino deve sviluppare capacità che necessitano di esperienze attive.
Il “controllo” del genitore diventa più difficile nel momento in cui i figli possiedono il proprio telefono. Purtoppo l’età in cui oggi i bambini ricevono il primo smartphone personale si è abbassata. I minori di 14 anni non dovrebbero possedere uno smartphone, comunque mai sotto i 12 anni. Il tema legato all’utilizzo di questo mezzo nell’adolescenza merita una riflessione a parte che sarà sviluppata nel corso del prossimo appuntamento.