BY: Irene Barbruni
Una donna in carriera (Working girl)
di M. Nichols, (USA, 1988)
USA 1988. Regia: M. Nichols. Cast: M. Griffith, S. Weaver, H. Ford, A. Baldwin.
Una donna in carriera è un film americano del 1988 in cui sono rappresentate le difficoltà della carriera femminile e la rivalità tra le donne in carriera attraverso le vicende di una giovane che tenta di affermare le proprie capacità nel mondo degli affari.
M. Griffith interpreta il ruolo di Tess una segretaria che lavora per un dirigente e che, dopo l’ennesimo comportamento irrispettoso nei suoi riguardi, chiede un trasferimento in un altro reparto. Va quindi a lavorare con una donna, Katharine, interpretata da S. Weaver, la quale sembra molto disponibile e gentile nei suoi confronti e con la quale manifesta subito la sua ambizione di voler far carriera. Katharine, subisce un infortunio che la tiene lontana dall’ufficio e Tess, dovendola sostituire, si accorge che la donna si stava appropriando di un’idea che le aveva proposto lei: decide così di concludere l’affare per conto suo.
Tess è una donna intelligente, ambiziosa e consapevole delle sue capacità, cerca di imporsi nel mondo del lavoro che, fino a quel momento, le ha dato poche soddisfazioni. Il confronto con Katharine, una donna che prima stima ma poi scopre senza scrupoli e scorretta, la sprona a cercare di imporsi “infrangendo le regole” che non le rendono giustizia.
I rapporti di amicizia che si osservano tra i personaggi sono legati al contesto lavorativo. Tra Tess e Katharine c’è una differenza di ruolo e di interessi che non permette l’instaurarsi di un rapporto sincero. Tess ha un’amica, segretaria come lei, che conosce sia le sue intenzioni lavorative che i suoi problemi personali ma non c’è una vera comprensione reciproca, infatti la protagonista appare sola di fronte alle prove che deve affrontare. Questo film descrive la dialettica donna-lavoro in un periodo storico e sociale in cui il mondo del lavoro cambia e diventa un territorio più accessibile alle donne rispetto a quanto lo era in passato. La “lotta” tra Tess e Katharine ben rappresenta la situazione che le prime donne in carriera hanno dovuto affrontare: donne che litigano per l’unico posto di lavoro che è loro concesso.
Per quanto riguarda il rapporto di coppia, esso è rappresentato attraverso le vicende della protagonista e sono descritte due relazioni sentimentali. La prima con un uomo che non partecipa ai progetti e alle ambizioni della propria compagna. Significativa a questo riguardo è la scena in cui il compagno di Tess le regala, in occasione del suo compleanno, un completo intimo che sembrerebbe rivelare una visione limitata alla sfera corporea della propria compagna, la quale diventa un oggetto sessuale sostituibile. Il secondo rapporto è differente, infatti Jack, il ruolo interpretato da H. Ford, la conosce come donna intraprendente e finalmente non nascosta dietro al ruolo sminuito di segretaria. Ciò permette l’istaurarsi di un rapporto paritario basato su una reciproca stima.
La corporeità è vissuta sia come ostacolo alle ambizioni lavorative che come una parte dell’identità molto importante nell’approccio con gli altri. L’aspetto volitivo assume, sicuramente, particolare rilievo in questo personaggio perché diventa il principale mezzo per affermarsi; mentre conoscenza e sapere sono nascosti dal ruolo che ricopre Tess, che viene sminuito a livello sociale. Infatti, una volta liberata dal ruolo, la donna riesce ad affermarsi potendo manifestare le proprie capacità e la propria intraprendenza.
Ciò che differenzia i due personaggi femminili è la modalità con cui perseguono i propri obiettivi cercando di autorealizzarsi attraverso la professione. Infatti, mentre nel personaggio di Tess è rappresentato un tipo di grinta che le permette di cambiare ciò che ritiene sbagliato, senza però perdere integrità, nel personaggio di Katharine è rappresentato un tipo di volizione determinato ma a prezzo della perdita della propria dignità come persona corretta.
La protagonista rappresenta una tipologia di donna che si impone degli obiettivi e ha la capacità di realizzarli. Ciò che caratterizza una persona che si autorealizza è la relativa indipendenza dall’ambiente fisico e sociale, infatti nel film Tess non si ferma di fronte alle limitazioni, che l’ambiente di lavoro le impone, ma spinta da forte motivazione, realizza i propri progetti. Già Maslow (Motivazione e personalità, 1973) negli Anni Settanta aveva osservato che la donna stava maturando un forte bisogno di autorealizzazione e tra gli Anni Ottanta e Novanta questa tendenza è diventata sempre più diffusa. L’importanza del lavoro nell’identità e nell’autostima delle donne è spesso oggetto di riflessione. Per esempio, Miceli (L’autostima,1998) osserva che nella società contemporanea l’autostima sia fortemente influenzata da ciò che un individuo riesce a fare o non fare e, quindi, si può presumere che per la donna sia fondamentale acquisire una buona autostima attraverso i successi lavorativi.
Attraverso le vicende e i personaggi femminili di questo film si può osservare un messaggio femminista, che è parte dell’evoluzione più recente del pensiero femminista europeo. Infatti, le figure femminili qui rappresentate sono donne che non cercano più la parità con l’uomo assumendo caratteristiche mascoline, ma promuovono l’affermazione del “soggetto donna” (Gelli, L’università delle donne, 2002). Un percorso identitario completo è possibile solo se si basa sulla specificità dell’essere donna, e quindi sulla differenza sessuale (Ramella, Piani intersoggettivi, 2003).